Una quarantina di progetti di dottorato finanziati, per un totale di circa 5 milioni di euro, su temi chiave per lo sviluppo sostenibile come la valorizzazione di biomasse e CO2, la messa a punto di processi e materiali a basso impatto ambientale e la creazione di tecnologie innovative per la salvaguardia dell’ambiente. È il bilancio finale di SINCHEM, il programma di dottorato congiunto Erasmus Mundus in Sustainable Industrial Chemistry coordinato dal Dipartimento di Chimica Industriale "Toso Montanari" dell'Università di Bologna.
Unico nel suo genere, il progetto coinvolge un consorzio di 33 istituzioni (7 partner e 26 membri associati) ed è animato da una stretta collaborazione con importanti aziende del settore chimico come ENI, Dow, BASF, Solvay Specialty, Polynt, Air Liquid, Croda e Synthomer. "Il dottorato ha accolto studenti brillanti provenienti da tutto il mondo, individuati con una serie di selezioni congiunte molto rigorose", dice Stefania Albonetti, professoressa dell'Università di Bologna che coordina il progetto. "Nel corso dei suoi sette anni di attività, i ricercatori coinvolti hanno ottenuto risultati di rilievo in settori di grande interesse per le aziende, cercando di trasferire i concetti della chimica verde dall’idea all’innovazione industriale sostenibile".
Risultati da cui sono nati più di 150 articoli scientifici e brevetti su temi chiave per lo sviluppo sostenibile, oltre ad una ventina di eventi tra scuole e congressi aperti al pubblico, molti dei quali ospitati all’Università di Bologna. Inoltre, dai temi sviluppati nei diversi gruppi di ricerca del progetto è nato il volume "Horizons in Sustainable Industrial Chemistry and Catalysis", pubblicato lo scorso anno da Elsevier e curato da Stefania Albonetti con Siglinda Perathoner (Università degli Studi di Messina) e Alessandra Quadrelli (Université de Lyon, Francia).